venerdì 25 novembre 2016

Calre, il testimone passa dalla Lombardia all’Andalusia


La Lombardia passa la guida della Calre al parlamento della regione dell’Andalusia. L’elezione è avvenuta oggi pomeriggio alle Ville Ponti di Varese durante la giornata conclusiva dell’Assemblea plenaria della Calreg che ha visto riuniti per due giorni un centinaio di delegati in rappresentanza dei 74 parlamenti regionali europei con potere legislativo. 

A succedere al Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo sarà per l’anno 2017 il socialista Juan Duran Sanchez, che presiede il parlamento di Siviglia.
Cattaneo, nel tracciare il bilancio di questa due giorni varesina, ha sottolineato più volte come da Varese si alzi forte un messaggio rivolto a Bruxelles: “Per l’Europa – ha detto infatti Cattaneo - è un tempo contrassegnato da crisi e sfiducia crescente.  Non si può solo occuparsi delle capitali ma anche delle grandi periferie d’Europa e delle loro problematiche, come insegna la Brexit. Per superare questo momento di difficoltà molto pericoloso abbiamo di fronte solo una strada: tornare all’idea di Europa dei Padri fondatori, un’Unione dei popoli e delle Regioni.  Il compito che spetta alle Regioni è proprio questo: ricostruire un’Europa dal basso”.

La video intervista

I documenti conclusivi della Conferenza della Calre sono una sorta di roadmap per cercare di ricostruire quella fiducia dei cittadini nei confronti di Bruxelles che oggi viene sempre meno. Tra le priorità: bloccare il tentativo della Commissione Juncker di ricentralizzare il percorso di concessione dei fondi di coesione togliendola ai territori e dare un ruolo legislativo al Comitato delle Regioni (oggi ha funzione consultiva) che in questo modo diventerebbe una vera e propria camera.
E poi soluzioni migliori e adeguate per gestire la sfida dell’immigrazione locale, attraverso un forte riconoscimento del ruolo del livello locale, territoriale e  regionale.
Analisi e preoccupazioni condivise anche dal neo Presidente della Calre Duran Sanchez che ha sottolineato come il 2017, con le ricorrenze del ventennale di nascita della Calre e del sessantesimo di fondazione dell’Europa, “ci attende un lavoro importante condiviso per portare avanti il nostro lavoro a favore dei cittadini, sulla scia del lavoro fatto da Cattaneo e che ha come nostri capisaldi uguaglianza, solidarietà e sussidiarietà”.

La dichiarazione Calre 2016 approvata all’unanimità durante l’Assemblea Plenaria - Sintesi dei contenuti principali

Riaffermare e proseguire una visione multilivello dell’esperienza comunitaria, attraverso un’idea di Europa costruita dal basso a partire dalla valorizzazione delle proprie diversità. Lo sancisce la “Dichiarazione CALRE 2016 approvata oggi all’unanimità durante l’Assemblea plenaria della Conferenza delle Assemblee legislative regionali d’Europa a Varese. 
Principi cardine di un “nuovo e ravvivato regionalismo europeo” dovranno essere: il valore della singola persona e della comunità, la sussidiarietà, la proporzionalità, la libertà e la democrazia rappresentativa. Principi indispensabili per “affrontare un processo di riavvicinamento dei cittadini e dei territori alle istituzioni europee più incisivo ed efficace”, finalizzato a recuperare “il valore originario del progetto politico di integrazione europea”. 
Il documento evidenzia come l’Europa si trova oggi ad affrontare problemi e sfide complicate, dalla Brexit alla gestione dei flussi migratori e al pericolo costante del terrorismo, che attendono ancora proposte di intervento condivise e soluzioni efficaci, che possono essere ricercate solo “attuando un approccio politico integrato e multilivello con l’obiettivo di costituire una governance europea che sia frutto di una reale sinergia e interazione tra il livello locale, nazionale ed europeo”.

La Dichiarazione ribadisce con forza l’importanza della politica di coesione in Europa, condizione indispensabile per sostenere la crescita e lo sviluppo di tutti i Paesi europei, ed esprime preoccupazione per la mancanza di ambizione dimostrata dalla Commissione europea nella mancata revisione del Quadro Finanziario Pluriennale, che così come attualmente strutturato ha già raggiunto i propri limiti ed è ormai di scarsa utilità. 
Auspica quindi che la Commissione e la Banca Europea per gli Investimenti possano assicurare “la complementarità e l’addizionalità” tra il fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), i fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE) e altri programmi finanziati dall’Unione europea, con il pieno coinvolgimento degli Enti territoriali nell’attuazione e nel monitoraggio del piano di investimenti. 
Sottolinea infine la necessità di elaborare una nuova strategia europea in materia demografica; di mettere a punto indicatori complementari dei risultati economici; di eliminare le strozzature nei trasporti e di potenziare collegamenti transfrontalieri adeguati. 

Per raggiungere tutti questi obiettivi, si legge nel documento, i territori devono tornare ad essere il centro e il perno della politica comunitaria e tutte le associazioni e le realtà del regionalismo europeo devono collaborare tra loro intensificando le relazioni comuni e condividendo sempre di più problemi, esperienze e best-practices: “la vera sfida – ribadisce nelle sue conclusioni la Dichiarazione Calre- è intraprendere questo percorso insieme, continuando a rilanciare, con tutti gli attori istituzionali presenti sullo scenario europeo, una posizione  costruttiva che possa realmente costituire un mattone utile alla formazione di un’Europa dei popoli e delle regioni. Un’Europa più vicina ai territori e ai cittadini, più forte nella democrazia rappresentativa quale forma più alta di rappresentanza popolare, che trova la sua principale espressione ogni giorno nel lavoro dei Parlamenti regionali”.

Premio “Calre Awards–Stelle d’Europa” ai parlamenti di Galizia e Azzorre, Vallonia e Friuli Venezia Giulia

Un premio riservato alle iniziative più significative con cui le Assemblee regionali d’Europa hanno contribuito a migliorare concretamente un aspetto o un settore della vita economica, culturale e sociale delle rispettive comunità nel biennio 2014-2015, rendendo visibile l'impatto positivo delle istituzioni europee. E’ il Premio "Calre Awards – Stelle d’Europa", promosso dalla Presidenza della CALRE (la Conferenza delle Assemblee legislative regionali europee).

I vincitori, scelti all’interno dei progetti presentati, sono stati premiati questo pomeriggio in occasione dell’ultima sessione dell’Assemblea plenaria  della CALRE: si sono aggiudicati il premio

il Friuli Venezia Giulia



 la Vallonia 





e, con un progetto comune, i parlamenti della Galizia e delle Azzorre

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Nello specifico le tre proposte si proponevano i seguenti obiettivi:
Friuli Venezia Giulia: una legge per favorire l’integrazione dei migranti conciliando l’impatto sul territorio e per promuovere l’integrazione sociale;

Vallonia: un nuovo sistema multimediale per portare a conoscenza dei cittadini il tema del TTIP (Trattato transatlantico sul commercio e sugli investimenti), utilizzando la tecnologia smartphone;
Galizia e Azzorre: un progetto letterario intitolato “Uniti nella diversità”, realizzato da scrittori dei rispettivi Paesi autori di opere dedicate all’Europa: un modo originale per creare un legame fra due regioni diverse ispirandosi al principio europeo.

Abbiamo bisogno di tanto buon lavoro e di buone pratiche – ha sottolineato il Presidente Raffaele Cattaneo, premiando i vincitori –. Nelle nostre Assemblee legislative vengono votate leggi e intraprese iniziative positive a favore dei territori. È dunque importante conoscerle, metterle in rete e anche prendere spunto da chi ha saputo distinguersi per capacità d’innovazione e di concretezza nella soluzione di problemi. È importante che i Consigli regionali d’Europa si confrontino e possano lavorare insieme anche per poter perfezionare la propria attività”.

Per la prima edizione del Premio sono pervenute le candidature da parte di 9 Assemblee Legislative in rappresentanza 4 Paesi (Italia, Spagna, Belgio, Portogallo), per un totale di 14 iniziative.

Hanno ottenuto una menzione speciale 



i progetti presentati dalla Conferenza delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome (rapporto di collaborazione interistituzionale privilegiato tra il Senato e la Conferenza delle Assemblee legislative regionali); Canarie (raccolta di testimonianze e riflessioni sulla parità di genere); Galizia (iniziative per sviluppare nei giovani il senso di appartenenza all’Unione europea).

Sul sito della CALRE è online la nuova piattaforma per condividere un catalogo delle migliori best practices europee promosse da enti e istituzioni regionali

CALRE 2016 Plenary assembly: “Regional parliaments are key actors for regional democracy,” says Congress Secretary General

Addressing the CALRE 2016 Plenary Assembly, in Varese, Italy, on 24 November 2016, Congress Secretary General Andreas Kiefer highlighted the key role of regional parliaments and the political cooperation between CALRE and the Congress. “From the 8 countries having regions with legislative powers represented in CALRE, ten Presidents of regional parliaments are members of the Congress. Altogether we have 59 Congress members coming from CALRE regional parliaments. This is the perfect basis for synergies,” he stated. The Congress will foster this co-operation on the basis of its priorities for 2017 to 2020 focusing on two main areas: ”Strengthening the quality of local and regional democracy” which includes the promotion of regional democracy as a factor for political and territorial stability in Europe and “Building secure societies that are respectful, inclusive and closer to citizens” which covers how helping local and regional authorities tackle the general issue of diverse and inclusive societies. Referring to the work of the CALRE WG “Better regulation”, Congress Secretary General also presented the Council of Europe draft Recommendation on the legal regulation of lobbying activities in the context of public decision-making and welcomed the fact that this text explicitely recognises the role of regional parliaments and of regional governments. This Recommendation should be adopted by the Committee of Ministers in the first semester of 2017. 

Disastri e immigrazione, l’Europa si affida al Centro Comune di Ricerca (JRC) di Ispra per affrontare le grandi


Le video interviste

I temi dei migranti e della prevenzione dei disastri naturali e il tema dell’impatto territoriale delle politiche sono i tre principali ambiti di conoscenza che sono stati sviluppati questa mattina durante la visita al Centro Comune di Ricerca (JRC) di Ispra (VA). La visita, nell’ambito della due giorni europea dedicata all’Assemblea plenaria della Calre, ha coinvolto una delegazione composta da membri del Comitato delle Regioni, guidata dal Presidente Markku Markkula, e della Conferenza delle Assemblee legislative regionali d’Europa presieduta da Raffaele Cattaneo

Le conoscenze che abbiamo appreso oggi – ha evidenziato Cattaneo - devono essere utilizzate per aggiornare le politiche regionali e per strutturarle in modo sempre più adeguato. A Ispra c’è una miniera d’oro e la Lombardia deve usare bene e fare tesoro di questa presenza, sfruttandone la vicinanza e le possibili interazioni che nei prossimi mesi si svilupperanno tra il Centro e la nostra regione. Troppo spesso –ha aggiunto Cattaneo- momenti come quello di oggi vengono pensati per i funzionari europei di Bruxelles e non per i politici che operano direttamente sul territorio: quella del politico e quella del burocrate sono però ottiche e visioni diverse, ed è nostro dovere gettare i ponti perché queste conoscenze siano messe sempre più direttamente a disposizione e siano accessibili per chi ha la responsabilità di governare e di assumere le decisioni politiche”.
Nell'occasione i rappresentanti delle Commissioni di lavoro del Comitato delle Regioni hanno approfondito le attività di ricerca e di sviluppo promosse dal Centro, per avvalersene nei rispettivi ambiti di definizione delle politiche europee, con attenzione soprattutto al centro di prevenzione dai rischi di disastri naturali, al centro dedicato allo studio dei fenomeni migratori e demografici, a quello dell’interoperabilità per veicoli e rete di distribuzione elettrica e a quello per lo sviluppo delle politiche territoriali.
In particolare la delegazione si è soffermata sul problema dell’immigrazione, sul quale dal mese di luglio il Centro ha sviluppato un percorso di studio e approfondimento appositamente dedicato e di cui la prossima settimana saranno resi pubblici i primi risultati. “Verso il tema dell’immigrazione – ha detto la responsabile del settore Alessandra Zampieri- serve oggi un approccio scientifico da parte della politica, che sappia tenere conto di dati certi e oggettivi per meglio gestire gli impatti e le conseguenze che questo fenomeno genera sulla gestione del nostro territorio, in particolare in ambito sanitario e in quello delle professioni”. La Zampieri ha indicato come prossimi obiettivi del suo settore quello di indagare in modo distinto le differenti realtà dei rifugiati e dei migranti, cercando anche di capire quali etnie, e in che modo, sono più propense all’integrazione nelle nostre comunità. “Dagli studi effettuati – ha ricordato infine - emerge come una forte pressione migratoria genera spesso effetti negativi su un territorio, solo se nell’area in questione vi è già un alto tasso di criminalità”.
Da questa estate il Centro Comune di Ricerca di Ispra si è dato un nuovo orientamento e una nuova organizzazione interna, affrontando percorsi di ricerca innovativi che riguardano le principali emergenze all'attenzione dei Governi e dei cittadini. Inoltre dal prossimo anno il Centro si aprirà a contributi e relazioni esterne con aziende private, enti pubblici e universitari, che potranno interagire e avvalersi delle sue eccellenze. Non più quindi un’isola felice a se stante, ma una realtà destinata a integrarsi e relazionarsi sempre di più con il territorio circostante, capace di mettere a disposizione e rendere fruibili le proprie conoscenze.
Il Centro Comune di Ricerca (JRC), attivo a Ispra dal 1961, dipende direttamente dalla Commissione europea che ne garantisce l’indipendenza operativa e finanziaria rispetto ai Paesi della stessa Comunità. Nato per approfondire soprattutto l’indagine scientifica in ambito nucleare (dopo il trattato Euratom), si è trasformato negli anni allargando lo spettro dei suoi interessi, che oggi spaziano dalla nano medicina alla sicurezza alimentare, dall’agricoltura sostenibile alle materie ambientali ed energetiche. 
Formalmente il JRC (in inglese Joint Research Centre) è una direzione della Commissione europea, che dispone di gruppi di ricerca dislocati in cinque paesi membri dell’Unione (Belgio, Germania, Italia, Olanda, Spagna). Tra questi, il sito di Ispra si distingue per importanza e storia: si sviluppa su un’area di 167 ettari di cui 29 boschivi, è attraversato da una rete stradale di circa 36 chilometri, ospita 138 edifici e occupa circa 2mila persone, 400 delle quali sono scienziati. Questi numeri lo pongono al terzo posto, dopo Bruxelles e Lussemburgo, tra i siti della Commissione europea. 



giovedì 24 novembre 2016

Il Comitato delle Regioni e la Calre visiteranno il CCR di Ispra nella mattinata di venerdì 25 novembre

Il CCR di Ispra
Nell’ambito della due giorni europea dedicata all’Assemblea plenaria della Calre,nella mattinata di venerdì 25 novembre è in programma anche una visita al Centro Comune di Ricerche di Ispra (VA) che coinvolgerà una delegazione composta da membri del Comitato delle Regioni, guidata dal Presidente Markku Markkula, e della Conferenza delle Assemblee legislative regionali d’Europa presieduta da Raffaele Cattaneo. Nell’occasione i rappresentanti delle Commissioni di lavoro del Comitato delle Regioni approfondiranno le attività di ricerca e di sviluppo promosse dal Centro, per avvalersene nei rispettivi ambiti di definizione delle politiche europee.

Il Centro Comune di Ricerca (CCR), attivo a Ispra dal 1961, dipende direttamente dalla Commissione europea che ne garantisce l’indipendenza operativa e finanziaria rispetto ai Paesi della stessa Comunità. Nato per approfondire soprattutto l’indagine scientifica in ambito nucleare (dopo il trattato Euratom), si è trasformato negli anni allargando lo spettro dei suoi interessi, che oggi spaziano dalla nano medicina alla sicurezza alimentare, dall’agricoltura sostenibile alle materie ambientali ed energetiche. Suo scopo è quello di fornire un sostegno scientifico e tecnico alla progettazione, allo sviluppo e all’attuazione delle politiche europee. Collabora per questo con istituzioni e università e si avvale delle competenze dei migliori scienziati europei. 
Formalmente il CCR (in inglese  Joint Research Centre-JRC) è una direzione della Commissione europea, che dispone di sette istituti di ricerca dislocati in cinque paesi membri dell’Unione (Belgio, Germania, Italia, Olanda, Spagna). Tra questi, il sito di Ispra si distingue per importanza e storia: si sviluppa su un’area di 167 ettari di cui 29 boschivi, è attraversato da una rete stradale di circa 36 chilometri, ospita 138 edifici e occupa circa 1850 persone. Questi numeri lo pongono al terzo posto, dopo Bruxelles e Lussemburgo, tra i siti della Commissione europea. 
Trattando il parere sulla difesa UE, a metà ottobre la Commissione Industria del Parlamento europeo ha inserito una parte che riguarda il centro di Ispra, chiedendone il rilancio delle attività attraverso “lo sviluppo di nuove tecnologie di difesa, anche in chiave  anti-terrorismo”.